I bambini della sezione aula n.3 della nostra scuola insieme alle loro
insegnanti partecipano al concorso: “La laguna, tanti mestieri”, rivolto alle scuole dell’infanzia e
primarie del territorio veneziano.
Le insegnanti hanno ritenuto interessante partecipare a tale iniziativa perché essa è stata collegata
alla progettazione didattico-educativa della sezione di quest’anno scolastico che riguarda il viaggio
di Marco Polo.
Marco Polo parte da Venezia, territorio nel quale si trovano i bambini e quindi importante affinchè
essi conoscano la realtà nella quale vivono.
Per la partecipazione al concorso gli alunni insieme alle loro insegnanti hanno realizzato un plastico
in plexiglass della laguna di Venezia, raffigurante i vecchi e i nuovi mestieri della città.
Sono stati coinvolti attivamente i genitori dei bambini della sezione per la realizzazione del plastico,
in particolare un papà architetto ha messo a disposizione la sua competenza e professionalità per la
realizzazione e costruzione di tale progetto. La maggior parte dei genitori ha collaborato nella
raccolta del materiale di recupero (bottiglie di plastica, vasetti dello yogurt, polistirolo, legnetti,
tappi di sughero ecc… ) destinato alla costruzione della città di Venezia e delle botteghe dei
mestieri tipici della zona.
Gli alunni con il supporto delle loro insegnanti hanno creato i “vecchi” e “nuovi” mestieri di
Venezia : pescatore, gondoliere, fabbro, botteghe dei merletti , dei souvenirs ecc… .
Il mestiere dell’istruttore di sub viene messo in evidenza perché nel plastico è stata costruita la
“paratia” del mose e, a seguito della costruzione di questa scogliera artificiale , si è venuta a creare
una nuova flora e fauna acquatica.
A lavoro finito abbiamo messo l’acqua dentro al plastico per far vedere e capire agli scolari il
funzionamento del progetto mose e abbiamo discusso sui possibili effetti positivi o meno di questa
paratia in relazione soprattutto alle attività commerciali e al vivere quotidiano dei veneziani.
Dopo quasi un anno di sperimentazione chiudiamo questa esperienza innovativa che ha visto coinvolta tutta la scuola in un modo nuovo di comunicare e trasmettere dall'interno il lavoro educativo e didattico.
